“Manager fuori, Monaci dentro,
Leader intorno”

Martedì 17 Maggio 2022

Relatore: PE Simona Leggeri e PN Annamaria Bruno Cividini ne discutono con Mons. Giulio Dellavite, Segretario Generale Diocesi di Bergamo

L’ospite di stasera è molto noto in Bergamo, in ambito ecclesiale e laico. Colto, preparato, abile e simpatico, desidera essere chiamato Don Giulio, forse perché la figura del ‘Don’ è più vicina alla gente. Abbiamo preso spunti dal suo libro ‘Se ne ride chi abita i cieli’ (nel quale un manager in modo fortuito entra in contatto con una comunità di monaci) per intervistarlo e ne è risultata una conviviale interessante, fuori dagli schemi, nella quale abbiamo avuto occasione di riflettere sul ruolo del manager, che non può limitarsi ad essere colui che ‘organizza’, ma che deve recuperare il lato umano, l’empatia verso chi gli sta intorno, per costruire veramente qualcosa di buono. Il concetto di base è che anche la Chiesa, simboleggiata nel libro dall’Abbazia, va gestita con metodi manageriali, e la vita comunitaria cui sono votati gli uomini di Chiesa, non può prescinderen dal rispetto e dalla conoscenza dei ‘colleghi’. Recuperare questo aspetto, in ambito laico, vuol dire entrare in piena sintonia con le persone con cui si lavora per poter ottenere il massimo da loro. Chi, oltre a questo, sa anche ‘ispirare’ e fare crescere la propria comunità, ecclesiale o lavorativa, è il leader. Figura cui tutti aspiriamo, ma che obbliga ad un grande lavoro di ascolto profondo e, quindi, di rispetto dell’altro, anche del più umile. Noi (Annamaria e Simona ndr), per ovvie ragioni, abbiamo messo in risalto che le doti di empatia, rispetto, pazienza ed ascolto sono tipicamente femminili, conseguentemente, potremmo essere considerate naturalmente dei leader ma, invece, veniamo relegate in ruoli marginali in molti ambiti, Chiesa in testa, in particolare con la negazione del sacerdozio femminile. Ci incuriosiva sapere da Don Giulio quale fosse la ratio del celibato per gli uomini di Chiesa. Alla domanda si è un po’ agitato perché non è un tema affrontabile in un modo veloce e semplicistico durante una conviviale, ma ha cercato di darci una chiave di lettura, giustificando con la vita in Comunità e la gestione della Chiesa, intesa come edificio, oratorio, parrocchia, la vera ragione di questo
diniego. Ha fatto l’esempio degli ortodossi, che hanno famiglia, ma si occupano esclusivamente del culto, non hanno nessuna incombenza gestionale nelle Parrocchie. Occorrerebbe, quindi, che la comunità laica. Come già accade in Francia, sia pronta a sostituire il Parroco nella cura del luogo di culto e dell’organizzazione parrocchiale, prima che i Preti possano pensare ad avere una famiglia propria. Onestamente, secondo noi, l’ipotesi di preti con moglie e figli in Parrocchia, fa pensare a un Condominio, con tutti i problemi organizzativi, di gestione, condivisione degli spazi che si porta dietro… . Insomma, più un’anticamera del Purgatorio che una nuvoletta del Paradiso! Forse non siamo ancora pronti, meglio lasciare tutto come e… che ‘se ne rida, chi abita i cieli’!

PS: leggete il libro! In modo leggero e divertente ci spinge a riflettere su tanti argomenti, anche quotidiani.

Simona e Annamaria

BOLLETTINO N°25- Volume 36

Responsabile:
PE Simona Leggeri
Redazione:
AM. Bruno Cividini, M. Cominelli, S.Giordani, M. Ghitti, A. Catò (social media manager)

Incontro n°28
Martedì 17 maggio 2022
Hotel Excelsior San Marco (BG)

TEMA ROTARY 2021-2022
“Serve to change lives”

Presidente Internazionale:
SHEKHAR MEHTA
Governatore Distretto 2042:
Edoardo Gerbelli
Presidente Club:
Geppi De Beni