“Il Rotary nutre l’Educazione”

Sabato 8 ottobre 2022

Dove siamo? No, non è il raduno della nazionale di calcio anche se tutti hanno le pettorine blu, non siamo nemmeno al raduno degli ex alunni della Marangoni (troppo poco fashion), nè al Guinnes dei primati per la realizzazione della paella più grande del mondo, anche se……..- fuochino 🔥  – il riso c’entra qualcosa.

Un indizio? C’era musica bellissima, chi cantava, chi muoveva le anche mentre era intento nel suo compito, chi motivava, chi si impegnava e basta.

Altro indizio. Età dai 10 agli 80 anni, uomini, donne, tutti differenti ma tutti uguali, tutti accomunati da un’unica grande passione, quella di essere rotariani, e di essersi messi in gioco per fare qualcosa che aiuti chi è meno fortunato di noi!

Stupiti? Nell’immagine comune il rotariano è un professionista azzimato, estremamente serioso, quasi burbero. Forse lo era una volta, oggi, evidentemente, non più. E la giornata di oggi ne è un esempio illuminante. 200 persone che il sabato mattina si sono incontrate per essere anche la parte attiva di un bellissimo progetto: “Il Rotary nutre l’educazione” in collaborazione e partner con l’associazione no profit Rice against hunger, impegnata nella lotta contro la fame del mondo.

Un’iniziativa ispirata ai Goal di Sostenibilità dell’Agenda ONU 2030 a sostegno del supporto ai programmi di scolarizzazione, per la realizzazione di pasti distribuiti ai bambini nelle scuole quale incentivo affinché le famiglie concedano loro di frequentarle. Una soluzione in grado di garantire non solo il diritto all’istruzione, ma anche una crescita sana lontano dallo sfruttamento.

Diamo alcuni numeri per capire meglio il progetto, partendo dalle premesse:

  • 1/3 del cibo che produciamo viene sprecato: nei paesi occidentali corrisponde a 95-115 kg pro-capite, cioè più del peso medio di un uomo;
  • oltre 775 milioni di persone di età superiore ai 15 anni sono analfabete che corrisponde al 17% della popolazione mondiale adulta.

Quest’iniziativa, che ha visto aderire 10 Distretti italiani, si rivolge a oltre 2.850 bambini e bambine dello Zimbabwe che riceveranno il loro pasto solo frequentando la scuola. Significa dar loro un’istruzione, nutrizione, allontanarli dalla strada, evitare che le bambine si sposino a 14 anni, contraggano il virus Hiv, etc…

Un piccolo grande risultato e farne parte, partecipando a questo evento realizzato come un team building, in modo divertente, “rompendo gli schemi”, lavorando in gruppi in amicizia, condivisione e affiatamento con un obiettivo comune, è stato emozionante.

Siete curiosi di sapere come funziona vero?

Tanti tavoli con 10-11 persone, ognuna con un compito: da chi etichettava le buste, a chi le riempiva con vitamine, soia, lenticchie e riso, a chi le pesava, le sigillava e le inseriva nei cartoni in un modo ben definito: 36 pacchetti tra i 389 e i 396 gr, per 15 cartoni ciascuno.

Inutile dire che sia scattata una sana competizione tra chi avrebbe suonato per primo il gong (dopo le prime 5 scatole riempite), con qualche attimo di panico e anche scaltrezza nel risolvere il problema dei cali di tensione che facevano saltare le termosaldatrici che sigillavano i pacchetti, con qualche risata dei più irriverenti verso i “tappi” delle “catene di montaggio” 😁, con qualche ritrosia da parte di chi anche per fare pacchi si è presentato in giacca e pantaloni di grisaglia “perché quello è il suo outfit quotidiano”.

Abbiamo vinto! Nel senso che abbiamo vinto tutti, perché abbiamo fatto qualcosa di concreto che per noi è stato un bellissimo e divertente momento di collaborazione ma per 2.850 bambini farà la differenza nella loro crescita.

Questo è il new Rotary, quello delle scarpe da ginnastica, delle pettorine, delle cuffiette bianche in testa, che si impegna in prima persona, che sa anche scherzare e sdrammatizzare avendo però ben chiaro che ognuno di noi, nel suo piccolo, può fare la differenza e che tutti insieme, invece, possiamo cambiare il futuro di tante persone.

Dobbiamo esserne orgogliosi!

Preparati per il prossimo evento! Ti aspettiamo!

Simona Leggeri – Presidente RC Bergamo Ovest

BOLLETTINO N°6 – Volume 37

Responsabile:
PE Annamaria Bruno Cividini

Redazione:

M. Cominelli,

S.Frare, M. Ghitti,

M. Passalia

Incontro n°5
Martedì 18 Ottobre 2022
Hotel Excelsior San Marco (BG)

ROTARY 2022-2023
“Imagine Rotary”

Presidente Internazionale:
JENNIFER JONES

Governatore Distretto 2042:
Davide Gallasso

Presidente Club:
Simona Leggeri

Sono le ore 07:00, apro la porta di un grande locale adibito a mensa aziendale e entro. Mi guardo intorno e, accanto a me, ci sono una quindicina di altri amici rotariani e rotaractiani (alcuni dei quali non vedevo da tempo) e due volti sconosciuti, Roberta e Marco, che sarebbero diventati di lì a poco i punti di riferimento di ciascuno di noi.

Due ore e mezzo: è questo il tempo che abbiamo a disposizione per allestire la sala, prima dell’arrivo degli oltre 200 soci che hanno aderito alla chiamata del Distretto Rotary 2042 per il progetto “Il Rotary nutre l’educazione”.

Giusto il tempo di un caffè (con la macchinetta) e di un cornetto e si comincia!

Impiliamo in un angolo della stanza le sedie (in modo da sgomberare il campo) e disponiamo i tavoli come indicato nel layout che era stato predisposto da Pozz. Ci dedichiamo quindi all’elettrificazione delle postazioni, il vero spauracchio di tutta l’operazione: non dovevamo collegare più di 3 termosaldatrici alla stessa fonte di energia elettrica per non rischiare un generale calo di corrente che avrebbe rallentato la successiva attività di confezionamento dei pasti.

Roberta e Marco, membri di Rise Against Hunger, nel frattempo, avevano preparato una “postazione tipo” e ora toccava a noi replicarla su tutte le altre: un contenitore grande per il riso e un altro, di fronte, più piccolo, per le vitamine; accanto, un contenitore grande per la soia e di fronte uno più piccolo per le lenticchie e un mescolo; un imbuto in mezzo ai contenitori; al di là dei contenitori, due bilance con, a lato, due piccole ciotole (una ciascuna); di fronte alle due bilance una termosaldatrice e, nella parte finale della postazione, un cartellone su cui sarebbero state appoggiate le buste di cibo preparate dagli operatori, prima di essere messe nelle scatole di cartone.

E anche questa è fatta!

Roberta richiama la nostra attenzione: mancano 30 minuti prima che inizino ad arrivare gli altri volontari ed è giunto il momento di fornire le postazioni delle materie prime, che avrebbero composto ogni singolo pasto. Il tempo stringe e l’agitazione di non riuscire a preparare tutto per tempo inizia a farsi sentire, ma teniamo i nervi saldi e continuiamo il nostro lavoro. Indossiamo una retina per i capelli, i guanti e la mascherina e dotiamo ciascuna postazione di 15 sacchi da 10 kg l’uno di riso; 5 sacchi da 10 kg l’uno di soia; 20 bustine di vitamine e un paio di kili di lenticchie. Un muletto e una lunga catena di (più o meno vigorose, ma sicuramente volenterose) braccia umane sono state risorse preziose per questa fase dell’allestimento.

Non sono ancora le 09:30, ma arrivano i primi volontari e….tenerli lontani dalle postazioni è davvero difficile! Cerchiamo però di non farci distrarre e ed eccoci all’ultimo briefing per imparare la sequenza di confezionamento dei pasti che, a nostra volta, avremmo spiegato al gruppo di amici che avremmo coordinato.

Sono le ore 10:00. Le postazioni sono pronte, la fatica delle ore precedenti cede il passo all’adrenalina e all’entusiasmo nel vedere la sala così gremita di volontari, che hanno scelto di dedicare il loro sabato mattina ai bambini meno fortunati di noi.

Cerco con lo sguardo i miei compagni “di allestimento”…siamo stati proprio bravi! E col sorriso sulle labbra raggiungo il “mio” gruppo: un piccolo recup della sequenza di confezionamento, un applauso di incoraggiamento e si comincia (di nuovo)!

Che gran bella mattinata!!!

Silvia Carminati, Presidente Rotary Club Bergamo Nord

Peccato per chi non ha potuto esserci!

In oltre 10 anni di sodalizio rotariano, non mi era mai capitato di vivere un’esperienza così coinvolgente. Ho visto in azione e toccato con mano l’energia che il Rotary può sprigionare quando si mobilita per raggiungere un obiettivo. Oltre 200 fra soci, familiari, amici e simpatizzanti, numero ben superiore alle iniziali aspettative, ben organizzati e informati hanno prodotto in un sabato mattina qualcosa come 8.000 razioni di cibo da destinare agli alunni delle scuole d’Africa: 400 grammi di cibo ben dosato a base di riso, soia, lenticchie e vitamine, sufficiente per alimentare adeguatamente per un giorno un bambino in età scolare. Razioni che permettono di ottenere un duplice risultato: garantire ogni giorno un’alimentazione completa ed equilibrata e stimolare i genitori a mandare i bambini e, ancor più importante, le bambine a scuola tutti i giorni avendo così la certezza che almeno per loro, il problema di mettere assieme il pranzo con la cena è, per quel giorno, risolto. Alle nostre latitudini, simile ragionamento suona alquanto strano, abituati come siamo a problemi di sovrappeso e obesità, alla selezione di merendine nutrienti ma a basso apporto di calorie. E invece nell’Africa sub-sahariana un pasto caldo diventa un ottimo motivo per mandare i figli a scuola, altrimenti tenuti a casa per accudire il bestiame o svolgere le piccole attività domestiche.

Quindi iniziativa doppiamente lodevole quella promossa dall’area 14 del Rotary, che comprende Italia, Malta e San Marino e accolta con entusiasmo dal Distretto 2042. Davide, il nostro giovane Governatore, ha saputo trasmettere il giusto entusiasmo. Si è lavorato (ma era lavoro?) a suon di musica, con le signore che ancheggiavano ballando “moderatamente” sul posto e noi maschietti più impettiti (come al solito) ma comunque col sorriso sulle labbra. Un po’ di rammarico sul finale: “ma come, già finito?” ma tanta soddisfazione per la squadra e il lavoro di squadra.

Spero ci sia presto un’altra occasione. Mi prenoto già da ora.

Andrea Agazzi, Past Presidente RC Bergamo Nord

“Progetto ITACA”

Interclub del Gruppo Orobico 1, proposto dal RC Bergamo Città Alta.

Martedì 11 ottobre 2022

Relatore : Ughetta Radice Fossati, fondatrice di Fondazione Itaca sul tema
Allarme e speranza per la salute mentale

Il tema trattato questa sera è molto delicato “Allarme e speranza per la salute mentale” tema che racchiude una grande sofferenza da parte di tutti gli attori coinvolti, a cominciare dall’istitutrice della Fondazione Progetto Itaca, la signora Ughetta Radice Fossati. Lei stessa ci ha resi partecipi dei suoi sentimenti rivelandoci che il progetto è nato in seguito ad un’esperienza personale legata ad una malattia mentale di uno dei suoi figli, quindi consapevole di tutto ciò che ne consegue. Le persone affette ad oggi possono assumere farmaci di seconda generazione, ben tollerati dai pazienti che potrebbero rientrare a pieno ritmo nella vita sociale; ecco, è proprio qui il punto “potrebbero” e non “possono” perché la nostra è una società che ha paura di queste persone e quindi le emargina! Da qui il progetto Itaca, fondazione nata per sensibilizzare la comunità a superare stigma e pregiudizi, per informare favorendo la prevenzione e l’orientamento della cura, e per sostenere queste persone e le loro famiglie nel percorso di recupero del benessere e della pienezza della loro vita. Queste malattie nel 75% dei casi si manifestano con i primi sintomi tra i 15 ed i 25 anni, il momento più importante e fondamentale per costruire la propria vita adulta, per cui possiamo ben comprendere come sia importante che vengano tempestivamente riconosciute. Così come cantava anche Franco Battiato “ti solleverò dai dolori e dai tuoi sbalzi d’umore Dalle ossessioni delle tue manie Supererò le correnti gravitazionali.

Lo spazio e la luce per non farti invecchiare” così la Fondazione, che si definisce un club con soci e non con pazienti, fa si che il singolo ritrovi le proprie risorse ed interessi e riscopra anche grandi competenze. Molti compiti vengono svolti da volontari correttamente formati in modo che le singole sedi non siano onerose, ma in ogni club ci sono anche due o tre persone stipendiate, direttamente selezionate dai “soci” cioè da coloro che meglio comprendono chi effettivamente li valorizza e li stimola senza criticarli o giudicarli. Progetto Itaca vuole farsi conoscere e vuole portare questa nuova cultura anche alle nuove generazioni andando nelle scuole, in particolare nelle ultime classi delle superiori in cui i ragazzi sanno già distinguere un disagio più superficiale legato all’età da uno che rappresenta la porta d’ingresso ad una malattia mentale. Il Liceo Scientifico Mascheroni di Bergamo è stato il primo liceo ad aver aderito in modo interattivo poiché il lockdown ha fatto affiorare molti problemi mentali nei ragazzi. La malattia mentale può isolare dal mondo e come ha spiegato nel suo intervento lo psichiatra dr. Saffiotti l’aspetto più doloroso anche da parte del personale sanitario coinvolto è che “ci si scontra con l’immutabilità per come sono organizzati i reparti psichiatrici”. Per cui parlare e chiedere aiuto è la strada giusta perché non tutto si guarisce, ma si può curare permettendo cosi il raggiungimento di  una buona qualità di vita. Per operare questo cambiamento culturale bisogna coinvolgere, però, tutte le parti della società che deve essere adeguatamente informata e liberata dai pregiudizi.

(Maristella P.)

 

“Fondazione FROM”

Interclub del Gruppo Orobico 1, proposto dal RC Bergamo Hospital1 GXXIII.

Martedì 12 ottobre 2022

La Fondazione per la Ricerca dell’Ospedale di Bergamo nata nel 2008 con l’obiettivo di creare le condizioni necessarie affinché gli operatori dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo possano esercitare un ruolo attivo nella ricerca medica nazionale ed internazionale.
Relatore il Dott. Francesco Biroli, neurochirurgo, responsabile dell’area neuroscienze di FROM e Presidente del RC Bergamo.

Già nell’acronimo vi è il senso dell’intero percorso  : Fondazione Ricerca Ospedale Maggiore (FROM); passato-presente e futuro in armonica sintesi. Ottima relazione del prof. Francesco Biroli ieri sera in un Interclub decisamente riuscito con i RC Bergamo Hospital1 GXXIII (promotore), Bergamo Città Alta, Bergamo Nord (ben rappresentati), Bergamo Ovest e Bergamo Sud.

Ma cosa è FROM ? Rappresenta un metodo di approccio non tanto alla diagnosi, ma alla gestione dell’intero processo che coinvolge direttamente il malato; dall’accadimento infausto, alla cura, al recupero ed al follow up sul paziente. Una febbrile raccolta di dati, una disamina articolata di successi ed insuccessi ottenuti sul campo, il tutto volto alla ricerca del far prima, del far meglio, del formare e dell’apprendere. Un metodo, dicevo, attualmente applicato per le traumatologie d’urgenza (ad esempio post incidenti stradali), nelle patologie tumorali (assolutamente importante il monitoraggio post dimissione), nei trapianti  e nei casi complessi  o rari (le cosiddette malattie orfane  perché non hanno cura e non destano interesse a ricerca specifica). Il nostro relatore  (neurochirurgo) è il responsabile delle patologie traumatiche  con particolare riguardo alle craniche (Traumatic Brain Injury) che, solo per fornire un dato, a livello mondiale comportano costi per più di 60 miliardi di dollari/anno.

Come si finanzia FROM: con proventi (contratti con industrie) e donazioni private  (l’Ing Alberto Bombassei ne è presidente e questo aiuta a comprendere l’impatto -anche mediatico – di tale iniziativa); FROM ha in bilancio che registra  circa 2 milioni di entrate e altrettanti in uscita  con un sostanziale pareggio di esercizio, FROM si avvale di uno staff diretto (in gran parte biologi)  di 32 persone e 15 consulenti. FROM ha un motto che ne è la filosofia “Dalla ricerca  alla Cura-Dalla cura alla ricerca” e in questo circolo virtuoso sta il segreto della conoscenza acquisita e del processo in divenire

          

 Alberto Longo, Past Presidente RC Bergamo Nord