L’ASSIETTE AU BEURRE, L’immagine satirica della Belle Époque

Martedì 9 Novembre 2021

Relatore : DG Paolo Moretti, Socio del RC Bergamo e curatore della mostra.

Una delle cose che apprezzo più dell’arte è la capacità, oltre ad essere poliedrica ed esprimibile in modi diversissimi, di proiettarti nel futuro, nel presente o nel passato, attraverso immagini nelle quali puoi rivivere gli avvenimenti storici, gli usi, le abitudini e la società di quel tempo. La visita alla Mostra delle opere di Paolo Moretti è stata, quindi, oltre che un piacere per gli occhi, un bellissimo tuffo nella Parigi della Belle Epoque, dell’Art Noveau e dei costumi di un Paese dalle forti contraddizioni. Le pagine di satira, perché di questo si tratta, sono, a maggior ragione, ancor più esplicati-ve perché nei tableau sono raffigurati i personaggi del tempo, dagli Imperatori ai Re, dai Ministri ai Papi. L’Assiette au Beurre quindi, è una rivista patinata del-la Parigi del primo Novecento, che godeva di ricchi finanziatori e conseguentemente della possibilità di attrarre i più bravi ed importanti fumettisti internazionali. E’ quella che in termini contemporanei potrebbe essere definita una rivista “colta”, dove i “Crozza” dell’epoca non facevano trasmissioni in youtube ma disegnavano, magistralmente, immagini dissacranti epungenti. E’ un periodico destinato a una classe be-nestante, dicotomico, dove veniva attaccata la borghesia da una parte e dall’altro i governanti; dove venivano rappresentati gli avvenimenti più importanti dell’epoca con i suoi rappresentanti, ma anche i fatti di costume. Anticlericale, antimilitarista, ma anche pungente nei confronti dell’omosessualità, delle coppie particolari. I disegnatori sono stati molti, alcuni anche italiani, come Ardengo Soffici, ognuno con il proprio stile e il proprio tratto. Tra le “punte di diamante” due, più ricorrenti: Gustave-Henri Jossot, modernissimo, che ironizzava sulla società dell’epoca, sulla massoneria ma anche sugli anarchici e passerà gli ultimi anni del-la sua vita in Tunisia dopo essersi convertito all’islamismo e Jules Grandjouan, antireligioso, anti-papista, ma anche, purtroppo, estremamente misogino. Ogni tableau racconta una storia, immerge nella sto-ria, accende la fantasia su un periodo che si immagi-na come disincantato, leggero, frivolo ma che ci vie-ne, invece, rappresentato in modo piccante e morda-ce. Consiglio di perdersi tra le immagini, gustandone i particolari stilistici, sorprendendosi di quanto la realtà rappresentata non sia poi tanto cambiata….

(Simona Leggeri) 

BOLLETTINO N°08- Volume 36

Responsabile:
PE Simona Leggeri
Redazione:
AM. Bruno Cividini, M. Cominelli, S.Giordani, M. Ghitti, A. Catò (social media manager)

Incontro n°10
Martedì 09 novembre 2021
Da Mimmo, Città Alta (BG)

TEMA ROTARY 2021-2022
“Serve to change lives”

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